di Salvatore Iavarone –  Presidente della Commissione “Territorio, Lavori Pubblici, Urbanistica, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”

 

Quando quest’emergenza del coronavirus sarà terminata, perché presto terminerà, sono tante le priorità da mettere nel cronoprogramma dell’agenda politica di Casoria, e tra queste anche la questione dell’abusivismo edilizio. Non possiamo pensare che altre abitazioni vengano abbattute in assenza di una linea chiara da seguire.

Prima di tutto è indispensabile una premessa. Gli abusi edilizi, sono un reato, e questo è un dato certo. Dobbiamo però fare i conti con la realtà, e capire che i numeri di questo fenomeno a nord di Napoli, e dunque anche a Casoria, sono numeri elevati, che rendono la questione un’emergenza non solo urbanistica, ma anche sociale, e dunque come tale deve essere affrontata.

Per fare questo c’è bisogno di avere dati certi, analizzarli e scegliere delle priorità. Non è pensabile che con la scusa della “necessità” vi siano furbetti che pensino di farla franca.

L’ente deve dare delle priorità sugli abbattimenti da fare, mettendo al primo posto i fabbricati non terminati e dunque non abitati, quelli che solitamente definiamo scheletri. Per questi non vi sono scuse, alibi o motivazioni, devono essere abbattuti subito, per dare alla procura anche un segnale importante di legalità.

Poi esiste un mondo di mini abusi edilizi (verande, tettoie, garage ed altro), anche per questi serve una linea chiara, un cronoprogramma di abbattimenti, che siano certi e controllati. Sullo stesso piano coloro che hanno più soluzioni abitative, e che hanno costruito per speculazione edilizia.

Queste azioni pongono le premesse per affrontare con serenità e serietà la questione dell’abusivismo di necessità. Centinaia di famiglie che vivono in case ed appartamenti costruiti abusivamente, e che rappresentano la sola ed unica residenza, in assenza della quale non avrebbero altre soluzioni abitative. Questo è inteso con il termine abuso di necessità, e su questo è giusto aprire un confronto in città, ma solo se i punti precedenti vengono messi come priorità nell’agenda politica dell’amministrazione.

Per fare questo, come presidente della III Commissione Consiliare ho fatto richiesta di tutti gli atti per approfondire e conoscere meglio il fenomeno e i numeri. E dopo questo periodo di sosta forzata dobbiamo ripartire da qui per dare una linea unica e definitiva, questa deve diventare una delle priorità per la città.

E la città deve capire che i sacrifici che saranno fatti, serviranno per salvare chi non ha soluzioni alternative e non ha speculato sulla questione. Solo a quel punto potremo aprire un dibattito tecnico – politico in città per capire, come sempre INSIEME, quali misure adottare anche in materia di housing sociale.

La Politica deve recuperare il tempo perso, avere il coraggio di dettare l’agenda delle priorità ed il relativo cronoprogramma, ma soprattutto deve ritrovare (soprattutto a Casoria) il senso di responsabilità e la capacità di lavorare insieme oltre gli steccati tradizionali della politica.

Intanto usciamo da questo incubo del coronavirus per il bene della nostra nazione e di Casoria, sperando che anche su questo tema, così delicato, non vi siano le solite speculazioni politiche, che non fanno bene a nessuno, non fanno bene a Casoria ma ad essere onesti neppure a chi crede di cavalcare questi temi alla ricerca di consenso.

Restiamo a Casa.

Andrà tutto BENE.