Fallimentare la politica per lo Sport dell’amministrazione

 

di Luca Orefice

 

 

 

Dopo le Universiadi che hanno riportato lo Sport internazionale a Casoria, l’amministrazione comunale ha dimostrato tutta la propria incapacità e a distanza di un anno la struttura simbolo delle universiadi del 2019 è ancora chiusa.

Una struttura ristrutturata con centinaia di migliaia di euro pubblici è chiusa, lo dimostra il fatto che non ha mai riaperto dopo le universiadi di luglio 2019.

Il tetto rifatto per accogliere gli sportivi di mezzo mondo, non era stato ripristinato, e alla prima pioggia si è nuovamente allagata la struttura.

Il parquet di gioco, oggi impraticabile, non era stato ripristinato, ma solo coperto con moquet e materassini per consentire il gioco del takendoow.

L’aria condizionata non funziona, e gli impianti sono stati disattivati.

Insomma, una situazione disastrosa, che dopo mesi di lavori e centinaia di migliaia di euro spesi, non trova spiegazione.

La storia parte da lontano, dopo l’affidamento della struttura, la stessa non ha mai aperto perché era evidente che fosse non fruibile, al punto che il Comune, utilizzando i fondi delle Universiadi, aveva avviato i lavori di manutenzione straordinaria,  ma il giorno dopo le Universiadi, sono emersi tutti i problemi che hanno riportato alla chiusura di una delle strutture sportive più belle dell’area a nord di Napoli.

Le associazioni sportive locali, aspettavano la riapertura del palacasoria, ma hanno scoperto che con l’arrivo della nuova amministrazione, la situazione è solo peggiorata. Le associazioni che non possono utilizzare neppure molte palestre scolastiche rischiano di chiudere, e con esse chiude lo sport casoriano.

“Avevamo grandi aspettative nella nuova amministrazione, la delega allo sport è stata conservata proprio dal sindaco, ma purtroppo dobbiamo registrare che la situazione è peggiorata” queste le parole di un presidente di un associazione sportiva, oggi ancora in attesa di poter utilizzare il PalaCasoria.

Ovviamente da parte del gestore non esistono le condizioni per riaprire, essendo la manutenzione a carico del Comune.

L’amministrazione ha avviato un percorso di dialogo con il gestore della struttura, per garantire l’agibilità della struttura e il ripristino, ma non è stata capace di andare oltre a qualche incontro dimostrando tutte le proprie divisioni interne e l’assenza di un piano per il rilancio dello sport.

Anche questa vicenda finirà sicuramente nei tribunali napoletani, e costerà non pochi milioni di euro di danni alle casse comunali. Ci auguriamo che vengano però accertate le responsabilità, intanto le associazioni locali chiederanno ai consiglieri comunali di firmare una mozione da portare in consiglio comunale per discutere della vicenda pubblicamente.