Preside, è già passato quasi un anno dal suo insediamento alla guida dell’istituto Marconi, come valuta i primi mesi questo suo nuovo compito?

Il giudizio è pienamente positivo anche se  questa scuola è molto complessa per molteplici aspetti. In primis la molteplicità numerica degli studenti , che implica un’organizzazione ben strutturata ed efficiente per far sì che tutto funzioni al meglio.

L’ampiezza della struttura che può dare la sensazione, specie al primo arrivo, di non riuscire a tenere tutto sotto controllo e la conseguente molteplicità di lavoratori con particolari professionalità, aspettative ed esigenze.

 

Quali obbiettivi sono stati raggiunti e quali ancora sono da realizzare?

Gli obiettivi che mi sono posta sono molteplici e sono a breve, medio e lungo termine, ma tutti sono focalizzati sul miglioramento delle competenze in uscita degli alunni. Ovviamente gli obiettivi sono realizzabili solo se si riesce ad attivare una sinergia tra leadership,organizzazione, gestione e scelte educative della nostra scuola.

Il primo obiettivo raggiunto, e non è cosa da poco, visto il tempo relativamente breve del mio arrivo, è la conoscenza delle esigenze formative dell’utenza e del territorio alle quali do una continua risposta solo attraverso la valorizzazione delle meravigliose risorse professionali interne.

 

Il metodo didattico è fortemente cambiato negli anni per meglio adattarsi alle esigenze delle nuove generazioni.

I metodi si evolvono, ma i principi e i valori alla base dell’azione educativa restano invariati. Cosa deve esserci necessariamente nel bagaglio culturale dei vostri alunni?

Le nuove generazioni di nascita digitale hanno un modo completamente innovativo di impattarsi alla realtà.

La comunicazione segue dei canali veloci e diretti e amplificati, per tale motivo diventa sempre più difficile affascinare i ragazzi all’interno delle classi. L’apprendimento fa leva sull’impatto emotivo e sulla scoperta, forse ciò che reputo difficile oggi è proprio riuscire a sorprendere i nostri ragazzi già tanto avvolti in un mondo di immagini cibernetiche che sono sicuramente più attrattive delle statiche lezioni frontali .

La nostra scuola si è adeguata al loro linguaggio informatizzando le classi, ma in opposizione a ciò che vivono nelle realtà quotidiane, sempre più distratte dai nuovi modi si socializzare, do chiare direttive affinchè si valorizzi la relazione umana attraverso l’educazione affettiva, l’educazione emotiva e attraverso l’insegnamento pratico del rispetto dell’altro in tutte le differenze e diversità.

 

Come vive il legame con il territorio afragolese e con le istituzioni locali?

L’impatto con il Territorio è stato positivo sin da subito, non essendo Afragolese ho guardato con occhi estranei, liberi da condizionamenti ed ho scoperto un Territorio attento e presente alle esigenze del cittadino.

Gli Enti locali sono intervenuti prontamente per ogni difficoltà e per ogni confronto. Abbiamo avviato un lavoro proficuamente sinergico con l’ASL e con I Servizi Sociali. Diciamo che pur non vivendo nel Territorio sia per la benevola e affettuosa accoglienza che gli stakeholder della scuola mi hanno mostrato, che per i miei lunghi tempi di permanenza a scuola, posso dire di …sentirmi a casa!

 

 

L’istituto Marconi ha avviato una serie di collaborazioni con gli enti associativi del territorio, promuovendo una serie di attività extra scolastiche volte ad integrare la crescita dei vostri ragazzi attraverso le arti teatrali e musicali.

Come giudica questa esperienza?

La Scuola deve divenire punto di riferimento continuo e costante per i nostri ragazzi , per tale motivo promuovo una progettualità che dia la possibilità di tempi più lunghi di permanenza a scuola.

I ragazzi necessitano di sviluppare forme di comunicazione alternative senza dispositivi informatici , forme che valorizzino il contatto. A tal proposito credo che i migliori linguaggi alternativi siano forniti dal Teatro e dalla Musica. Attraverso il teatro e la musica i ragazzi sono liberi di esprimersi, ma soprattutto di interpretare la realtà attraverso gli occhi di personaggi differenti. Il teatro offre l’opportunità di elevare i livelli di autostima, di coraggio, e sviluppa   il public speaking che diventano soft skill trasversali che possono fare la differenza nel mondo del lavoro futuro.

In questi pochi mesi mi sono imbattuta con varie Associazioni del Territorio ed ho ammirato quanto l’Arte sia elemento fondamentale di questa cittadina. Abbiamo preso parte con entusiasmo alla manifestazione del Carnevale di Afragola che ha esplicitato il necessario e positivo rapporto tra il Territorio con la sua cultura e le varie Istituzioni Scolastiche promuovono la formazione de i futuri cittadini del Territorio.