L’amministrazione metta in campo il suo programma e lo inserisca nel piano triennale

Serve un piano per caratterizzare il prossimo triennio a guida Bene, un piano per i lavori pubblici che questa amministrazione vuole realizzare

 

Salvatore Iavarone – consigliere comunale e presidente della Commissione

“Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”

 

 

La visione politica di un’amministrazione comunale si tramuta nel piano triennale delle opere pubbliche che si attua. Per questo l’amministrazione Bene a breve è chiamata ad un confronto interno e poi con la città, per decidere come trasformare la città di Casoria, partendo dal suo programma elettorale, programma per il quale è stata scelta dalla città.

L’attività di programmazione nell’ambito della pubblica amministrazione ha sempre più assunto un valore strategico anche ai fini del contenimento della spesa pubblica legata sia alla realizzazione delle opere pubbliche che alle procedure di acquisizione di beni e servizi. E’, pertanto, sempre più prioritario programmare e pianificare la spesa pubblica anche in un’ottica di aggregazione della domanda in particolare all’interno della stessa amministrazione.

L’attività di realizzazione dei lavori di importo stimato pari o superiore a 100.000 euro e di acquisizione di beni e servizi di importo stimato pari o superiore a 40.000 euro si svolge quindi sulla base rispettivamente di un programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali.

Il programma triennale e il programma biennale consistono nella sintesi degli obiettivi e delle esigenze dell’amministrazione; essi sono redatti sulla base di analisi dei bisogni dell’ente ed in particolare individuano le opere da realizzare o i beni e servizi da acquisire, specificando le risorse finanziarie, le priorità e le caratteristiche dei medesimi. L’inclusione di un lavoro nell’elenco triennale è subordinata alla previa approvazione, ove previsto, di un documento di fattibilità delle alternative progettuali.

Il programma triennale consiste nella sintesi degli obiettivi e delle esigenze dell’amministrazione; esso è redatto sulla base di studi di fattibilità ed analisi dei bisogni dell’ente ed in particolare individua le opere da realizzare, specificando le caratteristiche delle stesse. Le amministrazioni aggiudicatrici formulano una proposta di programma e procedono alla redazione di studi sintetici per ciascun intervento di importo inferiore a 10 milioni di euro e alla redazione di studi di fattibilità per ciascun intervento di importo uguale o superiore a 10 milioni di euro. L’elenco annuale invece è uno strumento esecutivo finalizzato a tradurre gli obiettivi in programmi fattibili e progetti “cantierabili”, che deve essere approvato unitamente al bilancio preventivo dell’ente, di cui costituisce parte integrante, e deve contenere l’indicazione dei mezzi finanziari stanziati sullo stato di previsione o sul proprio bilancio, ovvero disponibili in base a contributi o risorse dello Stato, delle regioni a statuto ordinario o di altri enti pubblici, già stanziati nei rispettivi stati di previsione o bilanci. Un lavoro non inserito nell’elenco annuale può essere realizzato solo sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari dell’amministrazione al momento della formazione dell’elenco, fatta eccezione per le risorse resesi disponibili a seguito di ribassi d’asta o di economie.

Dunque la visione di sviluppo e crescita di una città è tutta nel piano triennale delle opere pubbliche. Non è pensabile che questo non sia il biglietto da visita dell’amministrazione Bene, nel piano vi è la visione che ha questa amministrazione. Su questo tema serve un confronto interno attento e un confronto sincero con la città, che parte dalle reali risorse che ha l’ente. Serve però anche una guida politica capace di avere relazioni sovra comunali e uomini con competenze specifiche, per capire e conoscere quali sono le linee di finanziamento sovra comunali che nel triennio successivo devono essere colte dall’ente. Serve una VISIONE della città, una visione della politica di crescita che si vuole dare alla città, per fare questo servono persone all’altezza di questo ruolo (come per tutto il resto).

Ma il piano triennale non deve mai essere un libro dei sogni, che contiene tutto e il contrario di tutto. Serve serietà, concretezza e una vera “visione” della città.

Tra le priorità che mi permetto di suggerire deve esservi un piano per il rifacimento in più anni delle strade cittadine, oggi in condizioni davvero precarie. Serve dotare Casoria di parcheggi anche pubblici, serve un teatro (che potrebbe essere realizzato anche come opera compensativa, vedi precedente articolo pubblicato su questo tema, proprio su questo giornale), serve un piano per facilitare la mobilità su due ruote, serve intervenire sulla rete fognaria, come nel caso di Via Nazario Sauro. Bisogna prevedere la realizzazione di alcune strade (piccoli tratti, che facilitano collegamenti che diminuiscono il traffico cittadino) come nel caso del collegamento di via Pagano con via Boccaccio (nei ressi del centro Audax). Bisogna risolvere definitivamente la questione della pubblica illuminazione, meglio se a costo “zero” con un project financing.

Ovviamente il piano triennale deve costruirsi intorno a quelli che sono i finanziamenti già acquisiti dall’ente a cominciare dai Pics e fondi TAV.

Serve ora una squadra all’altezza di una sfida importante, finita la fase di avvio e superata la fase più critica del corona virus, ora serve non una fase di rilancio, ma un nuovo inizio per questa amministrazione. Gli obiettivi sono chiari, non sono semplici, e per concretizzarli, serve esperienza, competenza e amore per la città.