Assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale

di Salvatore Iavarone – Consigliere Comunale di Casoria

 

Da mesi pubblico su questo giornale una serie di articoli con possibilità di finanziamenti per il comune. In un comune “normale”, visto il dissesto, la politica e la macchina comunale dovrebbero “correre” a reperire risorse, ma purtroppo questo a Casoria non avviene, anzi le risorse si perdono.

Sono stato più volte critico in questa maggioranza, e lo sono anche oggi.

Ho tentato più volte di credere nella possibilità di una “rinascita”, ma è evidente che sono ottimista oltre ogni misura. Abbiamo perso anche altre risorse negli ultimi mesi, sono stati sbagliati bandi e fatte naufragare manifestazioni d’interesse che portavano risorse a Casoria.

È davvero un peccato. Negarlo mettendo la testa sotto la sabbia, sarebbe da stupidi. Serve autorevolezza, chiarezza, competenza e buona volontà. Purtroppo siamo a Casoria e dobbiamo fare i conti con la realtà.

La mia critica, susciterà qualche reazione, qualche imbarazzo, qualche risposta, ma la verità è che se si affronta la questione nel concreto, non vi sono alibi.

Questa settimana sottopongo un ennesimo bando che potrebbe portare risorse alla nostra città, ma ovviamente si troveranno scuse per non partecipare.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con proprio Decreto del 21.01.2021 (GURI n. 56 del 06.03.2021), ha promosso l’avviso pubblico, rivolto agli Enti Locali che intendono realizzare interventi per la rigenerazione urbana volti alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

Gli interventi, nello specifico, devono riguardare: a) la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree; b) miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive; c) mobilità sostenibile;

La richiesta di contributo, oltre che per la realizzazione della/e opera/e, può riguardare anche le spese di progettazione esecutiva, qualora siano comprese nel quadro economico.

I Comuni con popolazione pari o superiore a 100.000 abitanti, oppure Comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana, possono richiedere un contributo fino a € 20.000.000,00. I contributi sono concessi per singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, che non risultano, comunque, integralmente finanziati da altri soggetti pubblici e/o privati.

Ai fini dell’ammissibilità al contributo le richieste dovranno: a) Indicare il CUP dell’opera valido e correttamente individuato in relazione all’opera per la quale viene richiesto il contributo; b) riferirsi ad opere pubbliche inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali e che rientrano nello strumento urbanistico comunale comunque denominato approvato e vigente nell’ambito territoriale del comune; c) alla data della presentazione della richiesta, i comuni aver trasmesso alla banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP) i documenti contabili di cui all’art. 1, comma 1, lettere b) ed e), e all’art. 3 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 12 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 26 maggio 2016, riferiti all’ultimo rendiconto della gestione approvato.

Le domande dovranno essere trasmesse attraverso il modello telematico redatto dal Ministero dell’Interno che lo approverà entro 30 gg dalla pubblicazione in GURI del DPCM. A partire dalla data di pubblicazione del format dell’istanza, i Comuni hanno 60 gg (90 dalla pubblicazione del DPCM in GURI) per candidare i progetti, utilizzando esclusivamente il modello informatizzato messo a disposizione sul sito web istituzionale della Direzione Centrale della Finanza Locale – Area Certificati.

Il circuito finanziario prevede l’erogazione del 30% del contributo previa sottoscrizione del contratto per l’affidamento dei lavori che dovrà avvenire a) per le opere il cui costo è compreso tra 750.001 euro e 2.500.000 euro l’affidamento dei lavori deve avvenire entro quindici mesi (dalla data di emanazione del decreto); b) per le opere il cui costo è superiore a 2.500.000 di euro l’affidamento dei lavori deve avvenire entro venti mesi (dalla data di emanazione del decreto). (dunque, da tenere conto che non vi è anticipo che copre indagini, validazioni, progettazione e ogni altra attività che precede l’affidamento dei lavori) Sarà cura della scrivente Unità l’invio delle istanze di finanziamento, con l’utilizzo di credenziali di accesso, tramite il Sistema Certificazioni Enti Locali (AREA CERTIFICATI TBEL] Nell’attesa dell’emanazione del decreto attuativo è opportuno che gli uffici interessati avviino tutte le attività necessarie per individuare le proposte di investimento da candidare.

Questo bando potrebbe essere l’occasione per finanziare piste ciclabili in città, un modo per dare anche la possibilità di intervenire su rifacimento delle strade, abbinato ad un nuovo piano traffico della città, con  “zone 30” e strade a senso unico per meglio regolare il traffico e lasciare spazio a piste ciclabili.

Almeno sogniamo….