di Salvatore Iavarone – presidente della IV commissione Consiliare “Istruzione, Cultura, Sport”

La Regione Campania, in attuazione del Programma annuale, con le risorse di cui al “Fondo unico per i Beni confiscati”, finanzia interventi finalizzati al recupero e alla rifunzionalizzazione di beni immobili confiscati, da destinare ad attività istituzionali, sociali e produttive. Lo scorso anno il Comune di Casoria, su nostra proposta, fatta dalle pagine di questo giornale, ha ottenuto il finanziamento per la realizzazione del parco nel quartiere Stella (i lavori sono in corso).

Quest’anno proponiamo di continuare su questa scia ed abbiamo chiesto come Europa VERDE un incontro all’assessore Girardi, assessore ai beni confiscati.

Gli interventi devono essere volti a garantire il riutilizzo dello stesso bene per fini istituzionali/sociali/produttivi ed essere funzionali alle attività/servizi da svolgere al loro interno.

Sono ammessi interventi di valorizzazione, recupero, e comunque tutti gli interventi di ristrutturazione finalizzati:

  • alla realizzazione di sedi istituzionali;
  • alla realizzazione di infrastrutture, per servizi sociali di comunità, centri di accoglienza, centri ludici, centri formativi-educativi, strutture per senza fissa dimora, assistenza sanitaria, assistenza socio-sanitaria, ecc.
  • alla riqualificazione di spazi degradati e dismessi per sostenere e migliorare la qualità di vita quali ad esempio spazi verdi attrezzati per il tempo libero e per lo sport, orti urbani, parchi urbani, ecc.
  • alla realizzazione di spazi destinati ad accogliere attività produttive, reti di ospitalità (turismo sociale), agricoltura sociale, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambiente, ecc.
  • alla realizzazione di spazi di co-working per iniziative innovative promosse dai giovani (hub, innovatori sociali, ecc.), nonché spazi per l’inclusione lavorativa di giovani, disoccupati e soggetti svantaggiati attraverso percorsi educativo/formativi e di tirocinio.

Saranno escluse le proposte progettuali:

  • per le quali non è stata approvata la progettazione esecutiva ai sensi del D. Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii.;
  • afferenti beni per i quali non è stata effettuata la pubblicazione sul proprio sito istituzionale (art. 4 comma 1 lettera a) L.R. 7/2012 e ss.mm.ii) nell’elenco previsto dell’art. 48 comma 3 decreto legislativo 159/2011 e ss.mm.ii ;
  • afferenti beni gravati da ipoteche, atti di pignoramento e da qualsiasi annotazione pregiudizievole alla realizzazione dell’intervento;
  • destinatarie di altro finanziamento attivo (dal POR FESR Campania 2014-2020 e dal PON Legalità 2014-2020 o altro finanziamento regionale);
  • afferenti beni confiscati per i quali l’affidamento in gestione a terzi non è stato effettuato mediante procedura di evidenza pubblica.

Saranno ammesse le proposte progettuali dotate di un livello di progettazione esecutiva, ai sensi del D. Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii.

Laddove il progetto non preveda la realizzazione di attività istituzionali, l’affidamento del bene immobile a soggetti terzi, di cui all’art. 48 comma 3 del decreto legislativo 159/2011, deve avvenire mediante procedura di evidenza pubblica. In tal caso, l’ente proponente dovrà individuare il soggetto gestore prima dell’erogazione del saldo, pena la revoca del finanziamento e il recupero delle somme erogate.

Sono ammissibili a contributo le seguenti spese:

  1. lavori a misura, a corpo, in economia;
  2. forniture;
  3. imprevisti nel limite di 5% di a);
  4. allacciamento ai pubblici servizi;
  5. le spese generali, ivi incluse le spese di progettazione esecutiva dell’intervento direzione
  6. lavori e coordinamento sicurezza e tutte le altre spese tecniche nella misura non superiore
  7. al 12% di a)+b);
  8. IVA ed eventuali altre imposte e contributi dovute per legge.