I leader delle principali potenze mondiali si sono incontrati in Giappone. Riunire i sette leader mondiali proprio in Giappone, luogo del primo ordigno nucleare in un conflitto bellico è un evento altamente simbolico. Questo evento avviene a ridosso della prima vera guerra in Europa dopo quelle mondiali che potrebbe sfociare in un ricorso all’arma atomica.

Una delle notizie più importanti di questo incontro è che a partecipare ci sarà anche il presidente ucraino Zelensky per parlare della situazione bellica in cui è coinvolta il suo paese e l’Europa intera.                                                                                             I paesi che fanno parte del G7 sono Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. A questi leader si aggiunge la presenza di Ursula Von Der Leyen presidente della commissione europea e Charles Michel presidente del consiglio europeo. La presenza delle istituzioni europee a questi incontri con i principali leader europei fa capire che l’Europa è sempre più vicina ai problemi degli stati.

Oltre ai sette paesi da qualche tempo è consuetudine che il paese ospitante inviti a sua discrezione rappresentati di altri paesi; è un modo per coinvolgere nelle discussioni ed attività paesi che nutrono interesse verso l’occidente.

Tra gli invitati al g7 in Giappone ci sono stati Brasile ed India, due tra i più grandi paesi democratici al mondo, che da tempo l’occidente cerca di coinvolgere nel sostegno alla guerra in Ucraina.

Uno dei tempi sul tavolo è sicuramente quello della guerra russo-ucraina e delle sanzioni contro la Russia. L’obiettivo europeo è quello di ridurre le azioni che possano permettere alla Russia di comprare armi, e dunque la tattica è quella di indebolire l’economia russa limitando le esportazioni di tecnologia, materie prime e macchinari.

Stati Uniti e Regno Uniti vorrebbero inasprire le sanzioni ed ampliare i settori economici ai quali limitare le esportazioni, tra cui quello dei diamanti in cui la Russia grossi interessi. Nell’incontro ovviamente di parlerà di sostegno economico all’Ucraina con nuovi aiuti finanziari diretti verso Kiev da parte delle potenze europee. Più dibattuto è il discorso di finanziare l’Ucraina con nuovi armi, in questo caso ci sono divergenze di pensieri tra e potenze europee.                                               La discussione è incentrata sul fatto di dare all’esercito ucraino dei caccia F16 che darebbero una svolta alla guerra. Gli Stati Uniti si oppongono perchè vedono l’invio di caccia occidentali come un’affronto troppo grande e specialmente come un coinvolgimento diretto nella guerra.

                                                                                                Pasquale Castaldo