di Salvatore Iavarone

Mi sono sempre occupato del recupero dei beni confiscati alla camorra, una questione disciplinata dalla legge 109/96.

Spesso si parla di leggi inefficaci, tardive, dannose. Cattive normative. La numero 109 del 1996 ha rappresentato invece una svolta. Regola la confisca dei beni di proprietà degli esponenti mafiosi e, soprattutto, la loro riassegnazione. Grazie ad essa, case, terreni, aziende, oggetti un tempo di proprietà della criminalità organizzata possono diventare patrimonio della collettività. A gestirli nella loro nuova vita sono gli enti pubblici o, spesso, organizzazioni del terzo settore che li ottengono in comodato d’uso.

È un’idea nata dal basso. La volle fortemente Libera, l’associazione antimafia fondata da Don Luigi Ciotti. La ottenne, appunto, nel 1996. Nel tempo riuscì anche a migliorarla, come quando nel 2010 il governo – su proposta degli attivisti – istituì un’agenzia dedicata alla gestione di questi beni, l’ANBSC (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati).

Anche il Comune di Casoria ha dei Beni Confiscati già acquisiti a patrimonio comunale, si tratta di almeno quattro beni, ad oggi.

Il primo cespite è ubicato in Casoria, alla via Montebianco, 10.

Si tratta dell’immobile attualmente interessato dalla ristrutturazione totale prevista dal finanziamento dei PICS per la nascita di una struttura da dedicare ai Bambini.

Terreno ubicato in Casoria (NA) Località Santa Maria la Stella.

Si tratta del terreno sul quale è stato finanziato dalla Regione Campania un parco pubblico di circa 7000 mq a seguito di una proposta proprio dalle pagine di questo giornale e firma mia, e poi intitolata a DALLA CHIESA, a seguito di un secondo mio articolo dalle pagine di “Casoria due”.

Cespite ubicato in Casoria, alla via Don Biagio Iorio, già via  ex I traversa via Giovanni Amato, 18 .

Si tratta di un appartamento oggi utilizzato dalle Politiche Sociali del Comune per ospitare membri della comunità ucraina fuggiti alla guerra.

Fabbricato ubicato in Casoria (NA) alla via Nazionale delle Puglie, 259.

Si tratta del più grande edificio confiscato a Casoria, con diversi appartamenti, locali commerciali e spazi aperti.

Il Comune ha richiesto il finanziamento al Governo con i fondi PNRR per destinarlo ad attività sociali per la nostra comunità.

Nonostante al comune la commissione che ho il piacere di presiedere abbia approvato un regolamento per l’utilizzo dei beni confiscati, essendo pochi i beni, si è pensato per il momento di utilizzarli direttamente per opere pubbliche, che è il miglior modo per valorizzarle e sottrarle alla camorra. Il palazzo di Via Nazionale delle Puglie potrebbe a seguito di bando essere affidato al mondo del Terzo Settore e prevedere la delocalizzazione di Scuole o uffici comunali (centro anziani, forum giovani, consulte cittadine ecc).

Fermi non stiamo stati in questi anni su questo tema, ora bisognerà aspettare che arrivino nuovi beni al comune, per poterli poi valorizzare.