Correre, non correre : è stato questo il dubbio amletico che i tanti decreti ministeriali non sono riusciti a chiarire e che ha caratterizzato la (spropositata) urgenza di quanti, dai Navigli a via Caracciolo, hanno considerato esagerate le restrizioni politiche imposte dall’alto per questa attività all’aperto in tempo di pandemia. Ne parliamo con Gaetano Brilla, capitano della Run for Love- pAC di Afragola, un’associazione sempre presente in tanti progetti che uniscono la passione per corsa con tanta solidarietà.

Cosa significa per gli atleti della Run for Love, sempre così presenti a tanti eventi locali, nazionali ed internazionali, rimanere fermi a causa della pandemia ? “Ho raccolto la voce di tanti atleti della Rfl-pAC sull’argomento ed unanime è il pensiero che questo è momento storico difficile da affrontare per il mondo intero. Tanti di noi hanno dovuto rinunciare a gare già programmate, sia nazionali che estere, ma senza rammarico, perché coscienti che era la cosa giusta da fare perché la priorità assoluta è la tutela della salute”.

In qualità di capitano della squadra, hai detto qualcosa ai tuoi atleti per esortarli al rispetto delle restrizioni ministeriali ? “Mi sento particolarmente responsabile per il gruppo ed ho cercato, sin dall’emanazione del primo decreto, di richiamare atleti e sostenitori dell’associazione alle proprie responsabilità morali, perché il nostro comportamento corretto avrebbe difeso non solo noi, ma soprattutto le persone a noi più care, genitori e nonni anziani, i bambini e le fasce più deboli. Continuo a spronarli, con messaggi, inviando foto e video per ricordare i bei momenti vissuti insieme, assicurandoli, quasi quotidianamente, che, rispettando le regole, quei tempi ritorneranno presto e ne godremo ancora di più, perché stiamo capendo cosa, ogni giorno, rischiamo di perdere. Li invito ad essere uniti e compatti contro questo invisibile nemico, sempre nel rigoroso rispetto delle norme”.

La figura del runner è stata sicuramente tra le più discusse all’inizio delle restrizioni. In tutta Italia, sembrava fosse impossibile limitare la “fame” di corsa di tanti runner. Come ti sei spiegato questo fenomeno?“Credo che, in primis, molti di quei runners che si vedevano in giro, in realtà non erano solo amici podisti ma molti sono, generalmente, frequentatori di palestre , piscine, e una volta chiuse le strutture si sono riversati per strada. Detto questo, ti dico che correre non è solo uno sport, ma è uno stile di vita,diventa un’abitudine che, nella costrizione, è difficile da cambiare. Ma chi ama veramente questo sport, sa che è fatto di regole da rispettare, ed è per questo che non ha esitato a rinunciare a questa passione. Da appassionato, non posso, a mia volta, che esortare tutti i podisti a non abbassare mai il livello di attenzione e a seguire pedissequamente le indicazioni che ci vengano date”.

La Run for Love corre, principalmente, per amore, non solo per la corsa ma anche per il prossimo. La macchina della solidarietà, in questo periodo, si è abilmente mossa per aiutare le vittime di questa emergenza : poveri, senza tetto, disoccupati. Come si è attivata la Rfl ? “Infatti, si è fermata la nostra corsa su strada, ma non quella della solidarietà. Con l’iniziativa interna all’associazione “Aiuta un amico”, abbiamo raccolto fondi, acquistato beni di prima necessità, per un totale di € 1200 per chi, con la chiusura di tante attività commerciali e lavorative, sta vivendo in ristrettezze economiche. Avevamo ancora una donazione di € 300 da fare, era un regalo ricevuto da due cari amici sostenitori della’associazione lo scorso anno, Michele ed Emma, ed abbiamo deciso di devolvere questa somma all’Associazione “Noi Genitori di Tutti” di Caivano che sostiene le famiglie bisognose dei bambini in cura oncologica all’ospedale Pausillipon. Infine,insieme al mondo podistico amatoriale, parteciperemo all’evento denominato #iocorroincasa che si terrà domenica 26 aprile, per una raccolta fondi da devolvere all’ospedale Cotugno di Napoli”.

Qualcuno corre in casa, su e giù per le scale…voi ? “Ognuno si sta organizzando come può, con cyclette, tapis-roulant. Abbiamo chiesto ai nostri preparatori atletici di suggerirci allenamenti a circuito da fare in casa. E qualcuno approfitta per riposare e recuperare vecchi infortuni, come me, ad esempio !”.

Come pensi sarà la vostra ripresa ? “ La ripresa non sarà “pronti, partenza, via”, ma sarà come la preparazione ad una maratona, lunga e fatta di step, ma che alla fine ci regalerà la gioia che si prova a tagliare il traguardo della regina delle gare podistiche. Ci sarà tutto l’entusiasmo di ricominciare a riviverci e di poter unire le forze e le energie per tornare a regalare un sorriso a chi ha bisogno”

Chiudiamo con un ultimo pensiero a cui Gaetano tiene in modo particolare, ed al quale, ci uniamo tutti : “All’interno della RfL-pAC ci sono tanti che in questo periodo stanno continuando a lavorare perché categorie indispensabili alla società, alla cura, al sostentamento, alla difesa ed al benessere della comunità. Approfitto di questo spazio per inviare a tutti loro un sincero GRAZIE per quanto stanno facendo”.

Rita Giaquinto