Il contesto del libro è un po’ l’antecedente della sovietizzazione della Polonia e la nascita del Pzpr ( Partito operaio unificato polacco) al quale la poeta aderirà per poi abbandonarlo nel 1966. “Ho capito che la politica non è il mio elemento”. L’appartenenza per uno scrittore può costituire un problema. Pur disancorandosi da un mero approccio ideologico, continuerà a vivere in modo coerente firmando molte petizioni: contro la penalizzazione dell’aborto, un appello per la Cecenia, etc.Si deve all’ex marito Adam Wlodek, nel 1970, la ricostruzione della raccolta pubblicata in Polonia nel 2014 e rimasta inedita nel nostro paese, fatta eccezione per alcune poesie.
Dopo la composizione di questi versi fra il 1944 e il 1948, Wisława Szymborska non ha voluto raccoglierli in volume, forse anche perché l’Unione degli scrittori polacchi si era nel frattempo schierata a favore del realismo socialista come unico stile ufficiale, dunque possibile.
Questa silloge comprende tutte le poesie scritte tra il 1944 e il 1948 e già pubblicate, nonché gli inediti risalenti allo stesso periodo.Vince il Nobel nel 1996 con la seguente motivazione da parte dell’Accademia svedese: “la sua poesia con precisione ironica permette al contesto storico e biologico di manifestarsi in frammenti di umana realtà”. Tradotta in 36 lingue, con la sua ironica amarezza scrive versi che vivono e si nutrono della minuta quotidianità. Amava la parola “stupore” perché è da esso che nasce il bisogno di parole.

Domenico Setola (dottore in Giurisprudenza, studioso di storia medievale e moderna)