Maria Teresa, come nasce l’idea della candidatura a consigliere comunale ?

Devo ammettere che quella di candidarmi non è stata una scelta semplice ed è stata caratterizzata da non pochi dubbi e considerazioni contrastanti. Questo perché credo che fare politica non sia affatto uno scherzo e che occorra buon senso, abnegazione e responsabilità. Dalle decisioni politiche si possono avere ripercussioni anche molto importanti sulla società. Non a caso, durante questa pandemia abbiamo tutti toccato con mano quanto queste decisioni prese ai vari livelli istituzionali possano incidere sulla vita di ognuno di noi.

Il sol pensiero di scendere in campo e mettermi in discussione mi ha tenuta sveglia alcune notti prima di indurmi a decidere. Alla fine però, in un momento in cui si fa sentire forte la necessità di una svolta, ha prevalso la mia voglia di offrire un contributo nel processo di miglioramento della città in cui vivo.

Perché hai scelto Europa Verde?

Premetto che il mio intervento in Europa Verde è sopraggiunto davvero in tempi recenti, ma dal primo momento ho messo a disposizione la mia competenza nell’individuazione dei vantaggi e delle possibili criticità del programma.

Data la peculiarità della mia professione è facile intuire il perché della mia scelta. Sono un Dottore Agronomo, consulente, progettista, da sempre coinvolto nelle tematiche agricole e del verde pubblico. Quindi, nelle linee programmatiche di Europa Verde la mia figura professionale oltre ad essere estremamente strategica, ha da subito trovato terreno fertile.

Infatti non ho avuto problemi a trovare una collocazione specifica e coerente con quanto già porto avanti da anni.

Cosa prevedono le linee programmatiche di Europa Verde?     

Il programma di sviluppo proposto da Europa Verde è molto fitto ed articolato. Tuttavia mi preme puntualizzare che tra le priorità inderogabili individuate per Afragola si annoverano tra l’altro quelle relative ad azioni volte:

  1. Al recupero del centro storico,
  2. Al miglioramento del servizio dei trasporti,
  3. Alla ripresa e alla predisposizione di nuovi eventi attrattivi e ricreativi;
  4. Alla Tutela, all’incremento e alla manutenzione del patrimonio verde.

Proprio in riferimento a quest’ultimo punto devo precisare che dal 2013 esiste una norma per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, che è la Legge 10/2013. Questa norma demanda agli enti locali una serie di compiti, tra cui quello di promuovere l’incremento degli spazi verdi ed eseguire obbligatoriamente una serie di azioni volte al monitoraggio del verde, tra cui la realizzazione di un CENSIMENTO GEOREFERENZIATO DEGLI ALBERI AD ALTO FUSTO, la predisposizione di un CATASTO ALBERI, e la definizione di un PIANO DEL VERDE ad integrazione dei normali Piani urbanistici.

Il Piano del Verde dovrebbe prevedere l’indagine dello stato dei luoghi, la valutazione delle criticità e delle vocazioni delle aree valutate, nonché la presentazione di proposte e previsioni di sviluppo per l’ampliamento e il miglioramento del verde urbano, periurbano e rurale.

A tal proposito, approfitto dello spazio che mi state dando, per condividere con gli afragolesi alcuni dati.

Ad oggi,  da quelle che sono le informazioni a mia disposizione, risulta che la spesa effettivamente sostenuta dal Comune di Afragola relativamente alla gestione e allo sviluppo delle aree verdi si attesta su una somma pari a poco più di 250.000 euro che corrisponde ad una spesa procapite pari a quasi 4 euro. Questo cosa significa? Che le famiglie di Afragola senza saperlo spendono molto di più ogni anno per fare la spesa di detersivi e tenere la loro casa pulita, piuttosto che per avere un ambiente più curato e sano per i loro figli.

Inoltre, c’è da dire che lo standard normativo (Dm 1444/68) relativamente alla superficie del verde pubblicoprocapite” prevede che dovrebbe esserci una dotazione di verde attrezzato pari ad almeno 10 m2 per ogni abitante, ma che ad oggi ad Afragola si attesta sui 2,66 m2 per abitante.

Questo significa che abbiamo un deficit complessivo di superficie adibita a verde pubblico pari a circa 500.000 m2 ovvero 50 ha.

Tuttavia, ho da poco ricevuto notizia che nel patrimonio intestato al Comune di Afragola vi sono circa 20 ha di terreni che a mio avviso, proprio in virtù di queste considerazioni, andrebbero assolutamente vincolati per evitare ulteriore consumo di suolo dovuto ad una continua proliferazione del tessuto edilizio e destinati inderogabilmente ad ospitare “polmoni verdi” proprio per compensare i danni creati dallo “sviluppo” incontrollato e nocivo a cui è stata sottoposta la nostra città.

Per non parlare di tutta l’area prospiciente la Tav che anche in base al PUC vigente DEVE essere assolutamente adibita a Verde proprio per compensare l’impatto ambientale prodotto dalla realizzazione dell’opera stessa.

Da queste poche informazioni è chiaro quindi che quello del Verde deve diventare per il Comune di Afragola un tema centrale!

Cosa ti ha maggiormente colpito di Antonio Iazzetta candidato a Sindaco?

Antonio Iazzetta, è una persona pulita e sincera e durante la sua carriera da giornalista si è sempre impegnato sulle tematiche della legalità e sull’osservazione della politica nostrana.

Il fatto che sia “estraneo” alla politica nostrana, perché osservatore e mai personalmente presente, per me rappresenta un vantaggio in quanto è un elemento di rottura col vecchio modo di gestire le cose.