Esistono analisi storiche che consentono di gettare luce su un’epoca e i suoi protagonisti riuscendo anche a renderla contemporanea agli occhi dei lettori senza tralasciare il rigore scientifico della ricerca.Queste e non solo erano le peculiarità di Chiara Frugoni, a cui spetta il merito di aver arricchito la nostra conoscenza del Medioevo, epoca molto discussa, spesso erroneamente interpretata solo in chiave negativa ( “i secoli bui”).Nel Medioevo “l’immagine parla” e bisogna saperla interpretare, interrogare, sosteneva l’illustre studiosa. Gli stessi autori medievali dicevano che l’immagine è una “predica muta” che ha il vantaggio di non svanire nell’aria come la parola. La Chiesa non avrebbe speso ingenti somme di denaro nell’affrescare i suoi edifici se non avesse considerato che le immagini rappresentavano un messaggio efficace, potente e altamente simbolico.Nella Frugoni viveva anche un impegno femminista, di certo non militante ma forte, come si può evincere da alcuni suoi scritti, fra i quali “Una solitudine abitata. Chiara d’Assisi”. La storica afferma che l’esistenza di Chiara fu segnata dall’incontro con Francesco ma che la stessa Chiara non visse mai alla sua ombra.Nel libro dedicato alle donne medievali, che contiene una galleria di figure femminili – da Matilda di Canossa alla leggendaria papessa Giovanna – viene messa in luce la solitudine che queste donne hanno scontato per il loro coraggio e la loro determinazione nella ricerca piena e incessante di realizzazione di sé.

Domenico Setola (Dottore in Giurisprudenza e studioso di storia medievale e moderna)