di Gianni Bianco

Alle ore 22,30 di ieri giovedì 12 marzo dell’era Covid-19, all’aeroporto di Fiumicino, è atterrato un Airbus A350 proveniente da Shangai con a bordo un’equipe medica. Insieme al personale esperto di Coronavirus un carico di materiale sotto forma di aiuto sanitario inviato dalle autorità cinesi all’Italia. Mille ventilatori polmonari; ventimila tute protettive; centomila mascherine; cinquantamila tamponi per effettuare il test, questo in dettaglio le apparecchiature e gli indumenti. I rapporti di collaborazione e stima tra la nostra nazione e la Cina sono millenari, si potrebbe parlare della Via della seta e del primo europeo a vivere la corte del Khan e fu proprio un italiano, il veneziano Marco Polo che, nella sua opera “I milione” raccontò viaggio ma anche le tradizioni, la bellezza e la grandezza di quell’impero sterminato fondato da Gengis Khan. Da allora ad oggi ogni volta che un uomo di stato cinese incontra un suo omologo italiano si rinnova quell’esperienza. I ringraziamenti verso le autorità cinesi sono d’obbligo, credo che l’umanità e l’affetto mostrato nei confronti dei primi contagiati in Italia, i coniugi cinesi, sarà stato importante, come il sostegno al dialogo con la Cina da parte dell’Italia nei momenti peggiori, mentre si levavano, in particolare dagli Usa di Trump, atteggiamenti di ostracismo verso il colosso orientale. Speriamo continuino, si rafforzino i rapporti di collaborazione tra i due paesi amici, perché è nei momenti difficile che si capisce quanto conti l’affetto o l’indifferenza e la Cina oggi, anzi ieri sera, ha mostrato amicizia nei nostri riguardi. Se al gesto di solidarietà e affetto da parte del governo cinese confrontiamo la volgare dichiarazione di Christine Lagarde, presidente della Bce, contraria a sostenere l’economia con un intervento della banca europea, ci dobbiamo interrogare. L’effetto delle dichiarazioni della Lagarde è stato immediato nei confronti della nostra economia, crollo della Borsa di Milano, spread a quota 250. Spesso abbiamo accusato di demagogia i sovranisti, i nazionalisti e i populisti per le minacce di uscita dalla comunità europea in caso di vittoria, abbiamo esultato per le loro sconfitte. Alla luce di ciò che accade oggi ci dobbiamo chiedere “avevano tutti i torti a farlo?” La Brexit britannica non ha affossato l’economia d’oltremanica, anzi, sono tanti gli effetti positivi, eppure lì si è trattato di equilibri politici ed economici e forse di insofferenza da parte della G.B. Oggi l’Italia vive un dramma e la chiusura della parte produttiva, il blocco di entrate ed uscite, soprattutto la crisi economica che ne deriva è sotto gli occhi di tutti. Meritavamo questo trattamento da pezzenti da parte della Lagarde? Il Presidente del consiglio Conte, il ministro dell’economia Gualtieri hanno chiesto ciò che è sacrosanto chiedere in momenti di difficoltà “Solidarietà ed elasticità economica”. Eppure non più tardi di qualche ora prima la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, parlando in italiano, ha dichiarato commossa in una videoconferenza “siamo tutti italiani”. Era un appello da parte di una donna, uno statista che comprende il dramma che l’Italia vive oggi ma che domani potrebbe interessare, come sta avvenendo la Germania, Francia, Spagna e l’Europa intera. Il sostegno e la solidarietà nei nostri confronti, significava anche il sostegno futuro a tutti, a questo accorata dichiarazione politica da parte della maggiore autorità politica europea ha risposto picche la maggiore autorità, anche lei donna, finanziaria. La durissima replica del Presidente Mattarella alle parole della Lagarde non si è fatta attendere e aver spazientito il nostro Presidente, da sempre sobrio ed equilibrato, significa essere andata davvero oltre. Adesso si continui a lottale questo male, cerchiamo di uscire soprattutto da questa emergenza ma dopo che la tempesta “coronavirus” sarà passata sarà il caso di riconquistare “autorevolezza” in campo europeo. I ringraziamenti nei confronti della Presidente della Commissione europea Usrula Von der Leyen sono d’obbligo ma nel contempo far comprendere ai banchieri europei che se intendono vendicarsi contro l’Italia per l’accorta politica umanitaria dell’ex Presidente della Bce Mario Draghi, tra noi italiani e Christine Lagarde uno è di troppo. Bene hanno fatto a chiederne le dimissioni in parlamento a Strasburgo alcuni gruppi politici italiani e non. Speriamo avvenga, si mandi a casa l’avvocatessa parigina che ha fatto carriera nella Francia di Sarkozy e negli Usa di Trump, da ministro ed esperto economico. Si cambi la guida della Banca europea, un uomo o una donna capace sì ma intrisi di umanità contro lo strozzinaggio finanziario, questa è l’Europa liberale non l’America liberista o ultraliberista. Intanto grazie Cina intanto, grazie ancora, saranno tanti i momenti di incontro e solidarietà con la nostra Italia e sarà sempre in nome di due grandi tradizioni, due grandi popoli soprattutto di due grandi storie, che altri non hanno e forse non avranno mai.