Dal mese di dicembre 2022 ha preso avvio, presso la sede Educandato del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele” di Napoli, un progetto didattico legato al Cambiamento Climatico, che spazia dalla “Terra dei fuochi” fino ad arrivare alle sue implicazioni sull’Antartide. Il percorso didattico è stato sviluppato partendo dalle conoscenze che gli alunni possiedono sui cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Già dalla prima lezione è stata approfondita la dinamica dell’inquinamento derivante dagli incendi dei rifiuti, integrata da quella delle industrie, scarichi urbani e delle discariche non controllate. Sono stati poi analizzati i problemi derivanti dall’inquinamento atmosferico dovuto ai gas serra, soprattutto CO2, con conseguente innalzamento delle temperature del clima terrestre, per arrivare, infine, alle Scienze Polari e allo scioglimento dei ghiacciai Antartici e italiani. La metodologia utilizzata è basata prevalentemente sul metodo sperimentale con lezioni frontali partecipate, Problem solving, lavori di gruppo, attività laboratoriali, utilizzo di numerosi campioni di minerali, rocce e resti fossili di animali e vegetali. Nelle prossime lezioni saranno approfondite le dinamiche dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo e i disastri che ne derivano, lo scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello del mare e dissesto idrogeologico. Il gruppo di studenti impegnati nell’evento formativo comprende alunni delle classi della Scuola Primaria e delle classi seconde della Scuola Secondaria di I Grado. Il Rettore Dirigente Scolastico, Prof.ssa Silvana Dovere,ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, in continuità con quelli che sono i princìpi generali di “formazione ambientale” dei propri studenti, al fine di accrescere la sensibilità, nelle nuove generazioni, verso tali tematiche. Il Prof. Gaetano Caputo, docente di Scienze del Convitto Nazionale, formatosi presso la SPEs (MIUR – MNA), coadiuvato dalle prof.sse Gabriella Tarallo e Luisa Alaia ha illustrato, mediante slide, le problematiche ambientali derivanti da una cattiva gestione del territorio. Durante le lezioni, che continueranno per tutto il mese di  febbraio, sono stati illustrati gli effetti dell’inquinamento generato dall’uomo e le possibili soluzioni allo stesso. Un altro obiettivo prioritario è quello di trasmettere ai propri studenti gli strumenti necessari a diventare cittadini clima-alfabetizzati, consci cioè della grande responsabilità civile che ogni cittadino del mondo ha nei confronti dell’intero Pianeta. Capire come le attività umane stanno causando problemi al clima e altri cambiamenti globali potrebbe fornire ai nostri allievi l’opportunità di cambiare il corso degli eventi e restituire al nostro Pianeta quei ritmi biologici che oggi ci appaiono notevolmente compromessi ed accelerati. In tale contesto la scuola ha il compito di fornire il suo contributo attraverso attività didattiche integrative (curricolo verticale), con l’introduzione della cultura dell’ambiente tra le materie d’insegnamento. Essa deve assolvere il suo compito nell’educare i giovani al rispetto del territorio, incoraggiare gli studenti allo studio delle leggi emanate per la difesa dell’ambiente, far sviluppare il senso di appartenenza al territorio e, all’occorrenza, contribuire alla sua salvaguardia.