Uno striscione per chiedere giustizia

Casoria come molti altri comuni, aderiscono per tenere accesi i riflettori

 

di Salvatore Iavarone  –  Consigliere Comunale di Casoria

 

 

Il 15 luglio scorso, Mario Paciolla, cooperante dell’Onu impegnato in Colombia, è stato trovato morto nella sua casa nel Paese sudamericano.

 

La sua morte, inizialmente giustificata con un suicidio, è ancora avvolta nel mistero perché Mario, nei giorni precedenti, aveva espresso i suoi timori per il clima che si era creato intorno a lui e le indagini hanno fatto emergere molti punti oscuri che hanno spinto la Procura della Repubblica di Roma ad aprire un fascicolo per omicidio.

 

Molte le iniziative promosse per chiedere verità e giustizia per la morte di Mario. Abbiamo accolto favorevolmente l’iniziativa di sostegno al ricordo di Mario affinché pure nell’area a nord di Napoli si tengano accesi i riflettori su questa vicenda anche perché Mario è figlio dell’area a nord di Napoli visto che la sua famiglia è frattese e il legame non si è mai interrotto, tanto che il corpo è stato sepolto nel cimitero consortile di Frattamaggiore, Frattaminore e Grumo Nevano.

 

Aderiamo anche noi all’iniziativa di esporre uno striscione sul palazzo comunale che ricordi l’esigenza di verità per la morte di un giovane italiano che ha speso tutta la sua vita per garantire la pace nel Mondo, seguendo quanto già fatto in altri comuni italiani.

 

Incontreremo nei prossimi giorni al Municipio di Casoria la famiglia di Mario Paciolla per esporre insieme uno striscione con la scritta: ‘Giustizia per Mario’.

 

Carmine Mario Paciolla, classe 1987, laureato in Scienze Politiche e originario del Rione Alto, quartiere collinare di Napoli, Mario Paciolla era un veterano dei progetti all’estero, dal momento che il suo lavoro lo aveva portato in Giordania, in India e in Argentina. Da lungo tempo in Colombia, il 33enne ci era ritornato dopo le vacanze natalizie, lo scorso dicembre, per ultimare il progetto sul quale stava lavorando: era rimasto nel Paese sudamericano nonostante l’avvento della pandemia di Coronavirus. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato a San Vincente del Caguàn, in Colombia, dove si trovava come volontario per una Missione delle Nazioni Unite. Agli amici Mario avrebbe raccontato che negli ultimi giorni si sentiva minacciato e aveva già comprato i biglietti aerei per tornare a casa. Le circostanze della morte sono avvolte dal mistero.