La periferia della città abbandonata a se stessa…

È l’associazione ambientalista AIMA CIVE da sempre impegnata sui temi ambientali ed in particolare sul monitoraggio delle periferie della nostra città a lanciare l’allarme. Tantissime le lettere protocollate al comune all’attenzione del sindaco e dell’assessore all’ambiente, ma ad oggi nessuna risposta. L’associazione continua a fotografare e relazionare, raccogliendo materiale e denunce, ma la situazione delle periferie è diventata ad Afragola davvero allarmante, lo stato di abbandono e di degrado fanno rimpiangere gli anni passati. L’associazione quest’estate è stata anche promotrice di corsi di educazione ambientale nel centro storico e in questo periodo è impegnata in un monitoraggio continuo delle periferie delle città a nord di Napoli. L’associazione non si avvale di nessun contributo ma solo sul lavoro volontario dei soci che da anni si impegnano nelle attività dell’associazione. Intanto sul tema ambientale bisogna registrate ad Afragola il fallimento del avvio dei servizi a cura della nuova ditta presente in città. Una ditta che ha lasciato un pessimo ricordo di se in molti comuni in cui opera, basta pensare alla vicina Caivano, dove la “Buttol” ha secondo la popolazione registrato un fallimento totale. Intanto tantissimi i disservizi, a cominciare dal mancato diserbo in città, alla mancata apertura domenicale del centro di raccolta (previsto da contratto), alla mancata consegna dei bidoncini per la raccolta, ma anche alla scarsa qualità delle buste per la raccolta differenziata e al mancato sistema di controllo della distribuzione dei kit per la raccolta differenziata. Mancano in città anche altri quattro distributori automatici che dovevano essere consegnati alla città entro il 15 settembre 2016. Superano le 100 mila euro le penali alla nuova ditta, ma la cifra nei prossimi mesi sembra aumenterà in modo vertiginoso se saranno adottate tutte le penali previste dal contratto. Intanto alcuni operai di quarto livello sono stati assegnati a compiti di secondo livello, venendo sostituiti per le loro mansioni da personale di secondo livello. Un fatto che sembrerebbe fatto volutamente per creare nuovi contenziosi in materia di lavoro e per riconoscere il quarto livello anche ad altri operai, con un esborso economico notevole e per i futuri anni a danno delle casse del comune. Intanto il comune non ha ancora incassato dalla ditta precedente la GO SERVICE (raggiunta da interdittiva antimafia) il 10% del canone totale versato in oltre un anno e mezzo come previsto dal protocollo di legalità, partiamo di oltre un milione di euro che devono finire nelle casse del comune ed essere utilizzati solo per la materia ambiente facendo diminuire le tasse ai cittadini per i prossimi anni. Ma non è la sola buona notizia per i contribuenti, il comune deve incassare sempre dalla Go Service anche la fideiussione bancaria presentata in sede di nuova gara nel 2017. Perché il comune non incassa questi soldi??????????? Intanto sempre la Go Service a lasciato debiti per un milione di euro ai dipendenti del cantiere di Afragola, ogni dipendente deve avere ancora tra i 5 e i 7 mila euro. Per quale motivo i sindacati non avviano una serie di azioni a difesa degli iscritti? Intanto Afragola non utilizza il personale di Campania Ambiente per le bonifiche delle periferie e perde cosi anche la possibilità di oltre 400 mila euro di finanziamenti per telecamere e riqualificazione urbana. Lo stesso vale per il progetto di recupero della vecchia discarica della Scafatella, una discarica che si stava recuperando dopo oltre trent’anni, come si era fatto con la Cantariello, tutto tempo perso….