Oltre agli 800 appartamenti, esiste tanto altro

Utilizzare le strutture per portare servizi sul territorio e nelle periferie

 

di Salvatore Iavarone – consigliere comunale di Casoria

 

Il Patrimonio del Comune di Casoria è notevole, ma allo stesso tempo sembra “dimenticato”, una serie di strutture che potrebbero essere utilizzate e messe a valore, soprattutto dal punto di vista sociale e culturale, ancor prima che economico.

Vi sono  800 appartamenti del Comune, che meriterebbero uno stato di manutenzione maggiore, perché sono in evidente stato di abbandono, da decenni. Per gli appartamenti serve una serie riflessione politica, si vuole dismetterli? Venderli agli attuali residenti? Su questo tema la politica locale si deve confrontare e deve dare una risposta seria e definitiva.

Non è più possibile pensare che si possa continuare a tenere oltre 800 famiglie in condizioni non proprio idilliache. Oggi con l’eco bonus, il sisma bonus ed altri incentivi si potrebbe fare molto sul patrimonio, ma la normativa pone dei limiti nel caso si tratta di alloggi di edilizia popolare residenziale di proprietà del Comune. La verità è che costano tantissimo oggi al comune, e non tutti pagano, ma allo stesso tempo bisogna die che il canone è davvero irrisorio. Un comune in dissesto può sostenere oltre 800 appartamenti che costano di manutenzione molto oltre le entrate? Se oggi con pochi dipendenti non si riesce a garantire un servizio decente, con la progressiva diminuzione del numero dei dipendenti, sarà possibile fare meglio?

Ma il patrimonio del comune è anche molto altro, a cominciare dalle scuole e dagli edifici comunali, tutte strutture che meritano manutenzione e progetti seri di efficientamento energetico.

Vi è poi l’eterna questione del Palazzetto dello Sport e della Piscina, il palazzetto è chiuso e la piscina potrebbe chiudere a causa di un contenzioso, che deve essere risolto nel minor tempo possibile, per evitare che lo sport a Casoria chiuda i battenti, soprattutto dopo la grande cifra spesa (male) per le universiadi a Casoria.

Lo stadio San Mauro merita un capitolo separato, per lo stadio faremo un approfondimento a breve, dobbiamo pensare ad un progetto di co gestione pubblico privata, che riporti lo sport ad alti livelli in città.

Vi sono poi una serie di strutture non più utilizzate, come la sede di Via Piave nel Centro Gallery, due piani che furono acquistati dal comune ed utilizzati come sede delle politiche sociali, ma da anni è chiusa. Questa sede auspichiamo che sia utilizzata per portare in città nuovi servizi per i cittadini, è attualmente nel piano di dismissione, ma se vi fossero proposte importanti di riutilizzo si potrebbe valorizzare.

Una questione differente è per le ville comunali, ben sette.

Oltre la villa comunale di Casoria centro, vi è il parco Michelangelo, la villetta Don Peppe Diana, e tre ville comunali ad Arpino (inclusa quella del tronco morto), a queste bisogna aggiungere la villetta comunale contigua a LIDL sulla circumvallazione esterna, oggi utilizzata come area per sgambettamento per cani. A breve si aggiungerà anche la piccola villetta nata come opera di compensazione di Globo nel parcheggio del Centro Commerciale. Intanto siamo a lavoro per la realizzazione di una nuova villa comunale di circa 6000 mq nel quartiere Stella su un bene confiscato.

Sulle ville comunali bisogna seguire l’esempio di Napoli e pensare a progetti di cogestione con aperture di chioschi e ridurre i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Poi vi sono i beni confiscati, uno dei quali recuperato con i PICS per la nascita di un centro per bambini nel quartiere Stella. Ma vi sono anche tanti altri beni confiscati, che meritano di essere usati per attività sociali, e la quarta commissione consiliare è a lavoro per l’approvazione di un regolamento per l’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità.

Ma Casoria ha anche tanti altri beni, terreni anche fuori dal comune di Casoria, quelli fuori comune devono essere venduti in via prioritaria, perché difficilmente potrebbero essere valorizzati. Vi sono poi diversi terreni anche sparsi sul territorio casoriano.

Ma un capitolo importante è rappresentato dalle opere di compensazione che chi ha costruito Parchi edilizi doveva realizzare per la città, alcune in via Michelangelo altre a via Castagna.

Ho personalmente scritto nuovamente al dirigente Napolitano per conoscere in modo dettagliato l’elenco delle opere di compensazione da realizzare sul territorio e soprattutto quelle che in questi ultimi venti anni dovevano essere realizzate sul territorio.

Per finire, vi sono poi delle opere date in comodato d’uso al comune come i locali della stazione dati al comune per scopi sociali, e che devono essere valorizzati per opere sociali.

Insomma, uno scenario ricco di opportunità per la nascita di realtà sociali e servizi per la collettività, ma serve una visione, ed una grande capacità ad attrarre servizi e opportunità da fuori territorio, il tutto per far crescere la nostra comunità locale.

Avremo questa capacità e questa visione?

Vi sono poi tantissime altre proprietà, a cominciare dalla biblioteca, da alcuni locali a Piazza Cirillo, i parcheggi dei centri commerciali locali che sono di nostra proprietà e molto altro ancora. Cercheremo di raccontare dalle pagine di questo giornale le singole soluzioni di valorizzazione di questi beni, cercando di portare avanti proposte concrete.