I Regi lagni sono magnificenti opere di bonifica eseguite nella parte della Pianura Campana compresa tra il basso Volturno, i Monti Tifatini, i contrafforti del Matese e del Partenio, il Vesuvio, i Campi Flegrei e il Tirreno. I primi lavori, eseguiti per regolarizzare le acque del Clanio che stagnavano nella pianura, risalgono al 1539 e furono condotti a termine nel 1616.
I regi lagni costituiscono una grande opera di ingegneria idraulica, che, per grandiosità e concezione innovativa rappresentarono nel 1610 una delle più importanti opere del Regno di Napoli.
Le opere di canalizzazione, erano state avviate già in epoca romana ma non erano state portate a termine, cosa che avvenne durante il riassetto idraulico del viceregno spagnolo agli inizi del 1600. La bonifica era avvenuta per il problema secolare delle inondazioni del torrente Clanio nella “Campania Felix” ma aveva contribuito a mitigare la malaria nell’entroterra.
Più propriamente fù Carlo III di Borbone, sotto la supervisione del vicerè di Napoli Pedro Fernandez de Castro, ad occuparsi della costruzione di nuovi ponti per evitare lo straripamento del fiume Clanio in quelle zone. Il fiume Clanius detto anche Lagnus, italianizzato in Clanio, è diventato “Lagno”, e col tempo è diventato sinonimo di un bacino d’acqua stagnante e putrida, a cui sempre i vari occupanti del territorio di porre rimedio. Carlo III all’epoca fece una ottima opera di restauro realizzando i controfossi e fu a seguito di quest’opera che assunse il nome di “Regi Lagni” in onore dei Reali. Nel 1661 si ebbe la nomina di “5 guardiani dei regi lagni” dopo che il Clanio non veniva chiamato più così, ed una Giunta che controllasse il territorio e regolamentasse la pesca. Questi “supervisori” dovevano sanzionare i villici per eventuali sulle rive del fiume, e gli stessi “guardiani” se ciò avveniva.
Il Regio Lagno è stato anche teatro storico di una sanguinosa battaglia tra l’esercito rivoluzionario francese che gridava “libertà, eguaglianza, fraternità” con la ghigliottina e baionette, ed i contadini del luogo che avevano interessi vicino al fiume. Le zappe i forconi e le roncole ebbero la meglio sugli schioppi, cannoni, fucili, e soldati ben addestrati francesi. In seguito a questa rovinosa sconfitta i francesi preferirono concordare con la fortezza di Aversa il passaggio verso Napoli, per non dover subire un’altra sonora batosta.
La battaglia dei Regi Lagni significò la fuga dei Borbone per la Sicilia e la nascita della Repubblica Partenopea nell’anno di grazia 1799. Altro evento storico preminente riguarda Re Ferdinando II che il 22 dicembre del 1855 approvò “Il Regolamento provvisionale di Polizia per la conservazione dei canali e delle opere pubbliche del Bonificamento del bacino inferiore del Volturno…”. Nel corso della storia sé stata potenziata l’opera di canali, con l’aggiunta di nuovi, nuove cadute, nuovi percorsi di aggiramento degli abitati, nuove diramazioni, per migliorare l’irrigazione dei campi per i molti mulini ad acqua diffusi nella zona soprattutto nel territorio di Torre Annunziata.
A causa di questo motivo molto probabilmente alcuni dei canali captavano costantemente l’acqua dall’interno della montagna mediante perforazioni che, nel tempo, sono state otturate.
A ridosso dei monti circostanti questi canali avevano anche il compito di proteggere gli abitati intercettando trasversalmente l’acqua dagli impluvi della montagna per dirottarla o mitigare gli effetti talvolta devastanti. Inoltre focalizzando l’attenzione all’evoluzione storica dell’abitato di Siano, si nota che nel ‘600, quando i Borbone iniziarono l’opera, ben due canali, distanziati e paralleli fra di loro e con capienti vasche di espansione lontane dall’abitato di allora, furono costruiti trasversalmente ai piedi della montagna, a protezione dell’interno abitato, per intercettare una prima ed una seconda volta, proprio le acque provenienti dagli impluvi naturali. Con la crescita dell’abitato il canale più a valle fu coperto da una strada pur conservando al di sotto la funzione di trasporto delle acque di superficie, e l’altro, più a monte, fu presto raggiunto da nuove e sempre più numerose abitazioni. Oggi alcune di esse sono anche oltre questo canale. Ed è nelle abitazioni a ridosso della montagna e di questo primo canale, che, a causa dello sfondamento delle pareti ad opera di tronchi e di massi, si sono avute le 5 vittime di Siano nel 1998. La causa che aveva fatto traboccare era stata proprio la mancanza della funzione originaria dell’opera di ristrutturazione fatta da Carlo III di Borbone. Situazioni simili si sono avute in altri comuni limitrofi a Siano, come a Sarno dove l’ospedale è sorto su uno dei canali diventando bersaglio naturale delle acque naturalmente convogliate su di essi. Ad oggi sono 99 i comuni che fanno parte della vasta area dei regi lagni divise in tre macro categorie geografiche, l’area dell’agro nolano, l’area di Acerra-Giugnano e tutta l’area casertana.