Tra le prime associazioni a sospendere le attività per il coronavirus siete stati proprio voi, quali le attività rinviate?

Appena ci siamo resi conto della gravità del problema, e prima ancora che venissero emanate le ordinanze restrittive degli organi competenti, ci siamo già allertati

mettendo in preallarme le compagnie prossime ad esibirsi. La salute e l’incolumità dei nostri ospiti, e nostra, vengono prima di qualsiasi cosa.

I primi spettacoli in cartellone rinviati sono stati, per la rassegna “Teatrando”, TAXI AD UNA PIAZZA E MEZZA della compagnia LA SALETTE TEATRO di Napoli prevista per l’otto marzo, il 22 marzo avremmo proposto la commedia di G. Di Maio E’ ASCIUTO PAZZO O PARRUCCHIANO interpretata dalla compagnia ZEROTTANTUNO, mentre per la rassegna “Teatro Riflesso” avremmo ospitato LA TARANTINA con la regia di Fortunato Calvino. Ovviamente questo per il solo mese di marzo, ma le due rassegne continuano, o continuavano fino a maggio.

Altra manifestazione annullata, prevista per il 1 marzo nel piazzale Unicef, STRASCICHI DI CARNEVALE, con sfilate in costumi settecenteschi e con la partecipazione di clown e giocolieri, e che era stata organizzata da noi della Nuova Casa e dalla associazione Oltre il Quartiere.

Quali progetti teatrali per la ripresa?

Bella domanda, a cui, però, è molto difficile rispondere; bisognerebbe conoscere i tempi del ritorno alla “normalità “. Bisognerebbe capire quali saranno le conseguenze di questa immane sciagura mondiale. In questo periodo siamo un po’ tutti virologi e tutti specialisti, per cui ognuno sembra avere la ricetta risolutiva. La diffusione mondiale del fenomeno renderà complicata la ripresa di tutto, anche quando sembrerà tutto passato in Italia.

I progetti potremo farli solo allora, capire se indirizzati a questa stagione teatrale o a quelle dei prossimi anni.

Come cambieranno le abitudini anche a teatro?

Quando tutto sarà finito, il compito di noi operatori sociali e culturali sarà fondamentale e arduo. Le persone, alla ripresa saranno impaurite, settori come il teatro e il cinema, temo, vivranno un momento di profonda crisi. Noi avremo il compito di fungere da spinta, da incoraggiamento. Paradossalmente, le attività amatoriali svolgeranno un ruolo importantissimo, teatri come il Troisi, che vede da anni un pubblico affezionato, amico, con rapporti interpersonali solidi, avranno meno problemi e serviranno da “sblocco psicologico”. Ovviamente sarà fondamentale presentare prodotti di qualità e di sostanza.

Ritorniamo a pensare in positivo, quali sono stati i migliori risultati del teatro Troisi in questi ultimi mesi?

Appena poco più di un mese che siamo fermi e già ci pervade una grande nostalgia. Il Troisi è una realtà consolidata nel territorio, frutto di un lavoro di squadra con anni di esperienza. Il nostro team, composto da persone che svolgono il loro compito con dedizione e professionalità è riuscito a raggiungere risultati di eccellenza per quanto riguarda le scelte dei lavori da presentare, l’organizzazione dei vari eventi, le scenografie e l’assistenza tecnica. Mi riferisco ovviamente al direttore artistico Giuseppe Castiello, al direttore tecnico Antonino Guida, al direttore della rassegna Teatro Riflesso Antonio Vitale, al nostro prezioso assistente audio e luci Francesco Vernazzaro e a tutti gli altri collaboratori dell’associazione di cui mi pregio di essere presidente da tanti anni.

Le compagnie che ci chiedono di partecipare alle nostre rassegne aumentano di anno in anno e, purtroppo, non possiamo accontentare tutti, per ovvi motivi. Preciso che si tratta di compagnie amatoriali di alto livello artistico e, compagnie prevalentemente di professionisti per il Teatro Riflesso. La conferma è data dalla grande affluenza di pubblico presente ad ogni rappresentazione.

Preciso che le compagnie si esibiscono gratuitamente e noi del Troisi, gratuitamente offriamo al nostro pubblico.

Che dire, tutto questo mi manca molto. Speriamo tutto ritorni presto!