Valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune di Casoria, una proposta per la ex sede di Via Piave
di Salvatore Iavarone – Presidente delle III commissione consiliare “Territorio, urbanistica, infrastrutture, ambiente, vivibilità e viablità”
Il Comune di Casoria è come tanti altri comuni in uno stato economico non ideale, ma la nostra città è in buona compagnia. La situazione non è certo frutto di una responsabilità di questa ultima amministrazione, ma la responsabilità è da addebitare almeno agli ultimi venti anni, se non oltre. Il rischio dissesto economico è un rischio che pesa su molte amministrazioni, anche a Nord di Napoli. Casoria eredita una forte criticità in diversi settori, a cominciare dai troppi debiti fuori bilancio, alle mancate entrate, alle politiche sociali e per finire con una pessima gestione del patrimonio comunale. Il patrimonio comunale meriterebbe una maggiore attenzione, la situazione degli oltre 700 alloggi erp, le tanti sedi di uffici, i terreni fuori territorio (Casoria è proprietaria anche di beni fuori comune), le scuole, le ville comunali e tanto altro ancora. Vi sono poi le tante opere di compensazione, alcune realizzate e mai inaugurate, tante altre ancora non realizzate.
Poi ci sono le strutture comunali non utilizzate, tra queste anche la sede di Via Piave nel Centro Gallery.
Su questa ultima vorrei raccontare un pezzo della storia recente e sottoporre una proposta di eventuale riutilizzo.
Il bene è stato utilizzato in passato per le politiche sociali e per il decentramento di uffici comunali, fu poi chiuso, e l’ultimo commissario prefettizio nel 2019 inserì la proprietà tra i beni da alienare, inserendo in bilancio anche la previsione di entrata. Pertanto ora è necessario procedere (e siamo in ritardo) alla vendita del bene, solo se questa andrà deserta, sarà poi possibile procedere ad eliminare il bene dalla lista dei beni da alienare, e successivamente pensare ad un riutilizzo del bene.
Mi permetterei poi di suggerire la vendita di tutti i beni immobili fuori comune di cui siamo proprietari, beni che difficilmente potranno essere utilizzati dall’ente.
Poi bisognerà valorizzare i beni confiscati (altri sono da richiedere), che sono proprietà del Comune, ma sono beni non alienabili e utilizzabili solo per scopi sociali, per questi beni la nostra commissione si è attivata per l’approvazione di un regolamento per la gestione, che è stato licenziato dalla III commissione e presto sarà in consiglio comunale.
Per quanto concerne il bene di Via Piave, si tratta di parte del piano terra e parte del primo piano, diverse stanze, che se non alienate, potrebbero essere destinate a due servizi importanti.
Parte del piano terra potrebbe essere utilizzato per decentrare una parte degli uffici comunali e servizio urp per i cittadini. Ad Arpino sono delocalizzati una serie di servizi comunali, e tra questi anche i tributi, e non è facile per quella parte di Casoria ai confini con Afragola, recarsi fino ad Arpino, pertanto potrebbe essere utile prevedere la nascita di uno sportello per facilitare una serie di servizi.
Per tutto il resto della struttura si potrebbe pensare ad un progetto anche intercomunale con Afragola, Cardito ed altri per la nascita di un grande centro sociale giovanile. Oggi più che mai questo è possibile vista la sensibilità del Ministro alle Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora, che è proprio della nostra terra ed ha sempre dimostrato grande sensibilità a questi temi. Sarebbe questo un modo anche per ridare nuova vita ed un rilancio alla struttura del centro Gallery di Casoria.
Intanto la III commissione ha richiesto l’elenco dettagliato dei beni di proprietà dell’ente per una proposta organica e definitiva.