Intervista a Giovanni Forte
Prof. Giovanni Forte, candidato indipendente nella lista Europa Verde, si presenti in breve:
Mi chiamo Giovanni Antonio Forte, vivo ad Afragola dalla nascita. Sono laureato in sociologia e ho conseguito il titolo di dottore di ricerca europea in socio-economic & statistical studies. Attualmente sono docente a contratto del corso in “Metodi avanzati per la ricerca e la valutazione” all’Università degli studi di Napoli Federico II, corso di laurea magistrale Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali; inoltre, lavoro come sociologo in un Ambito sociale. Attivista politico da quando avevo tredici anni, mi definisco anche economista sociale, ritenendo l’economia attenta ai bisogni sociali dell’uomo; ultimamente ho curato alcune pubblicazioni scientifiche e capitoli che riguardano la transizione ecologica e ciò mi ha spinto ad aderire alla lista “Europa Verde”.
Da sempre convinto dell’idea di coniugare il campo sociale con quello economico e ambientale; sostenitore del fatto che bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica e gli studiosi verso gli indicatori del B.E.S. (Benessere equo sostenibile) ossia quella innovazione, ormai divenuta legge, che presenta l’importanza di ricercare e leggere i dati statistici non come numeri freddi ma come dati che vanno a “valutare il progresso della società non soltanto dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. A tal fine, i tradizionali indicatori economici, primo fra tutti il Pil, sono stati integrati con misure sulla qualità della vita delle persone e sull’ambiente.”
Quale il suo contributo al Consiglio Comunale di Afragola?
Sensibilizzare la cittadinanza e indirizzare la politica locale su alcuni temi che portino alla nostra amata città ad essere a misura d’uomo… e di bambino.
Prof. spieghi meglio il suo pensiero e le sue proposte.
Il pianeta terra è in affanno, non abbiamo un altro pianeta di riserva, è arrivato il momento di dare più attenzione all’ambiente, al creato come direbbe Papa Francesco. Parto da lontano, ma mi spiego con alcuni esempi più vicini alla nostra realtà locale. Bisogna lavorare sia a livello locale che globale, per apportare un cambiamento e a tal proposito condivido alcune mie proposte concrete di indirizzo politico per semplificare il mio pensiero.
Credo sia arrivato il momento di intercettare uno spazio da delimitare in un’area nel verde cittadino per gli amici a 4 zampe, da far seguire dall’installazione di pattumiere per la raccolta dei bisogni che dovranno essere continuamente monitorate e svuotate. Anche qui c’è bisogno di sensibilizzare la cittadinanza a comportamenti responsabili e cooperativi. Chi possiede un cane e lo porta a spasso deve farsi carico anche di raccogliere gli escrementi; il Comune deve aiutarlo a liberarsene in sicurezza e agevolmente con le pattumiere che poc’anzi citavo. Poi una bottiglietta d’acqua che va a pulire la pipì (l’urina) serve ad evitare continui rimproveri e liti di chi, invece, è stanco di subire la puzza. Si tratta di soluzioni semplici, è necessario cooperare per contribuire al decoro e alla serenità cittadina. Sul tema della raccolta differenziata, andrebbe diminuita al minimo la produzione di rifiuti non riciclabili ed anche l’Unione Europea si sta impegnando gradualmente a farlo. Tutto ciò va fatto sempre in maniera graduale, aiutando i cittadini ad organizzarsi e premiandoli.
Ritengo indispensabile poi l’installazione ed il controllo continuo per la manutenzione di giostrine per i più piccoli nei luoghi pubblici, oltre che l’offerta di strutture sportive, ambientali e culturali pubbliche.
Altro esempio sono i fuochi d’artificio: c’è una parte della cittadinanza esuberante che ha voglia di far festa quando ci sono eventi importanti, poi c’è un’altra gran parte della cittadinanza che si lamenta per le continue esplosioni, in particolare chi deve accudire neonati che si spaventano e “saltano nel sonno” come pure cani e gatti. Anche qui c’è bisogno di dialogo e di un patto oltre che di una regolamentazione. Esistono bellissimi fuochi d’artificio che non creano inquinamento acustico, perché non fare in modo che vengano venduti solo quelli? Esistono soluzioni ragionevoli che mettono in pace la comunità perché non provare a percorrerle?
Un tema fondamentale, inoltre, è il bisogno di più videosorveglianza per una maggiore sicurezza e per questo ci deve essere massimo impegno rivolto ai bandi ministeriali per reperire fondi al sostegno dei costi di installazione, manutenzione e poi di controllo. Se nessuno monitora neanche le telecamere, queste non possono svolgere quella funzione deterrente.
Dal punto di vista economico-sociale e ambientale, c’è bisogno che le attività produttive si impegnino al fine di migliorare l’impatto sull’ambiente e quindi facciano rete per spingersi verso un’economia green più responsabile verso l’ambiente e verso i lavoratori.
La transizione deve essere attenta al sociale e aiutare a sostenere i costi ambientali a chi non può permetterseli, ma non si può continuare ad inquinare senza freno. Penso agli sversamenti abusivi di rifiuti e i seguenti roghi che hanno ripercussioni sulla salute pubblica. Ci vuole un piano scientifico impegnativo per chiudere questa vicenda dei roghi tossici, è giunto ormai il momento di finire di essere terra dei fuochi.
Infine, credo che i fondi utili alla transizione energetica vadano spesi dai privati, ma anche il pubblico deve fare la sua parte con sportelli dedicati e utilizzare i fondi rispetto ai beni in suo possesso. Un tema cardine in questo senso sarà l’attenzione ai trasporti e alla mobilità.
Infine la scelta del sindaco
Prima di votare me al consiglio comunale i cittadini hanno il diritto-dovere di scegliere il primo cittadino che rappresenterà la città per cinque anni. Quindi possono votare e scegliere il sindaco segnando una croce sul nome già stampato sulla scheda. Io consiglio di dare il consenso ad Antonio Iazzetta, condividendo in pieno il suo programma. Ricordo che la legge permettere di votare il sindaco e poi di votare una sola lista presente sulla scheda elettorale.
Politicamente non è una forzatura il voto disgiunto?
Assolutamente no, tanti candidati consiglieri promettono di fare il bene per la città. Io sono fiducioso di questo. Infatti, tutti gli eletti possono dare un contributo quando accettano e firmano la candidatura e sanno bene che i cittadini possono scegliere i conoscenti più prossimi, ossia parenti e amici, ma contestualmente possono scegliere il candidato sindaco che gli ispira più fiducia, e Iazzetta, con la sua ferma capacità e gentilezza e la squadra giovane che porterebbe con sé, rappresenta più degli altri il cambiamento. Ci sarebbero volti nuovi, professionali e competenti, il vero ricambio del Consiglio Comunale Afragolese.
In conclusione, rivolgo io una domanda agli elettori e cittadini: “vi sta bene Afragola così com’è?”
Se sì, allora scegliete chi già ha avuto incarichi politici e istituzionali, ossia i due candidati del diviso centro-destra.
Volete il cambiamento? Allora votate per Antonio Iazzetta volto nuovo e onesto con una squadra al seguito colma di esperienza, competenza e ben collegato alle figure istituzionali regionali, nazionali ed europee che lo potranno sostenere nel delicato e importante ruolo di Sindaco.