Proposte a sostegno dei Commercianti di Casoria

 

Salvatore Iavaroneconsigliere comunale e presidente della Commissione

“Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”

 

Servono misure a sostegno dei Commercianti di Casoria per l’emergenza COVID 19, l’avvio della fase 2, ha fatto emergere una serie di criticità e crepe nel sistema economico locale.

La situazione del commercio locale è drammatica, il tessuto economico locale è l’anima della città, e rischia di non recuperare questi mesi di chiusura, ma soprattutto, il modificarsi delle abitudini dei consumatori.

Una città senza commercio è una città morta, e questo non possiamo consentirlo, servono misure certe e veloci, serve un piano per il commercio locale.

Dobbiamo mettere in campo azioni che vedano le associazioni di categoria, protagoniste indiscusse, a cominciare da quelle come Aicast, che sono presenti sul territorio con una serie di azioni e proposte.

Il protrarsi della crisi derivata dall’epidemia del COVID-19 e le giuste restrizioni che ne sono conseguite stanno mettendo a dura prova la resistenza della partite iva della città, premesso che esse, sono il motore dell’economia locale, e che gli ammortizzatori sociali finora attuati, a tutti i livelli istituzionali, sebbene indispensabili e necessari, non risultano risolutivi per le difficoltà delle partite iva.

Tenuto conto di tutte le misure poste in essere fino ad ora, in primis dal Governo centrale e soprattutto dalla Regione Campania, i titolari di partita iva esercenti sul territorio Casoriano, chiedono di attuare ulteriori misure a sostegno, sia del contenimento della crisi economica oramai conclamata, ma soprattutto affinché ci sia un rapido rilancio alla fine di questa incredibile crisi sanitaria, pertanto devono essere adeguatamente sostenuti, per un fatto straordinario come questo, servono misure straordinarie, come ad esempio il rinvio dei tributi locali per gli esercenti, (Tarsu, Imu, Tosap, Cosap, etc), l’immediata attivazione di tutto quanto necessario affinché il Comune di Casoria acceda ai fondi erogati dalla Regione Campania nel più breve tempo possibile, l’istituzione di un ufficio apposito al quale rivolgersi per accedere ai fondi di sostegno alle attività, forti investimenti in termini di pubblicità e manifestazioni pubbliche al fine di accendere il motore dell’economia locale.

A sostegno dei commercianti di Casoria, vista la situazione di emergenza richiediamo di adottare una serie di misure per consentire alle attività economiche oggi chiuse, di essere messe in condizione di non chiudere definitivamente, uccidendo del tutto il tessuto economico della città.

In questa prima fase, chiediamo che si possa procedere a:

Sospensione di Imu, Ici, Tares, Tari, Tasi fino al 1 dicembre 2020 per le attività commerciali,

Eliminazione per il 2020 per le attività commerciali di Tosap e Cosap (tassa pubblicità insegne e occupazione suolo),

Sospensione del pagamento Acqua fino al 1 dicembre 2020, con possibilità di rateizzo per il 2021 per i soli commercianti,

Prevedere un piano di sanificazioni presso i locali commerciali di Casoria attraverso un bando rivolto ai commercianti, con accesso ad un apposita convenzione che permetta di tenere bassi i costi di sanificazione sul territorio,

Richiedere, insieme ad altri sindaci e ad Anci Campania, al presidente del Consiglio Conte di sostenere le aziende con la sospensione di tasse ed imposte su bollette enel, per un congruo periodo, oltre al rinvio fino a novembre di tutte le tasse,

Richiedere, insieme ad altri sindaci e ad Anci Campania, al presidente della Regione di estendere i contributi erogati al solo settore del commercio per almeno altri due mesi.

Intanto è caduta nel vuoto la proposta fatta da me a Casoria, di non utilizzare i Ticket come buoni spesa per i contributi alle famiglie in difficoltà, acquistati con gli oltre 700 mila euro che il comune ha ricevuto dal governo; ticket che non aiutano i commercianti locali, perché richiedono una convenzione (non sono spendibili ovunque) e prevedono una percentuale di costo per i commercianti che aderiscono (i commercianti perdono circa il 12% degli incassi). Una decisione affrettata da parte dell’amministrazione, e che certamente non si giustifica con i motivi di urgenza, visto che ad oggi neppure si è terminato di dare i buoni ed utilizzare l’intero importo del contributo statale (sarebbe stato più semplice e veloce richiedere l’iban nel modello di domanda e procedere a pagamento, come sta provvedendo a fare la regione per altri contributi). Proprio per questo ultimo motivo, neppure si giustifica la procedura amministrativa messa in campo dal dirigente, che avrebbe avuto tutto il tempo necessario per una gara pubblica invece che per un affidamento diretto di oltre 700 mila euro, fatto questo, che meriterà la dovuta attenzione in consiglio comunale e che richiederà, certamente, il ricorso ad un parere della Corte dei Conti.

Il comune dovrà allo stesso tempo mettere in campo una serie di azioni locali che incentivino il commercio locale.

Servirà affrontare una volta per tutte, seriamente il problema parcheggi e strisce blu, prevedendo convenzioni e sconti per chi acquista nei negozi locali.

Sarà utile lanciare un concorso a premi che incentivi i cittadini ad acquistare nei negozi casoriani.

Questa sarà anche l’occasione per rivedere le tariffe della TARSU, riducendo le tariffe dei commercianti per i negozi fino a 150 mq, cercando di rivedere i costi del piano economico finanziario dei rifiuti, e garantendo un controllo capillare sul territorio per far emergere coloro che non pagano, un metodo per pagare meno, ma pagare tutti.