Sviluppo e lavoro per cambiare il volto di una città

di Salvatore Iavarone – “Casoria VIVA”

 

Casoria tra gli anni sessanta e gli anni settanta ha vissuto la sua più grande espansione demografica, diventando la “Sesto San Giovanni” del Mezzogiorno, alle porte della metropoli di Napoli, divenne il vero polo industriale, la città degli operai. Un ricordo ormai lontano di una Casoria che ha poi vissuto in pieno la crisi che è seguita a quegli anni.

Una città che ha intere aree industriali, che si sono trasformate in aree fantasma, e che oggi possono essere trasformate in una grande opportunità.

L’ex Tubibon nei pressi dell’Agenzia delle Entrate, l’ex Resia a Via Principe di Piemente, l’ex Alenia ai confini con Afragola e la Montefibre vicino alla Stazione, solo per citarne alcune.

Il Futuro di Casoria e dell’area a nord di Napoli passa da qui. E qui che bisogna mettere in campo un grande progetto di sviluppo, servono imprenditori ed amministratori con una visione nuova per una nuova grande città. Abbiamo il coraggio di osare? Abbiamo il coraggio di credere davvero che grandi opportunità imprenditoriali possano nascere sul nostro territorio?

Serve un tavolo in cui amministrazione comunale (e non solo) insieme a proprietari di quei terreni ed imprenditori, comincino a pensare al futuro di quelle aree, mettendo al centro l’interesse di Casoria e dei Casoriani. Serve coraggio, competenza e una nuova visione della città. Una città che si lanci ad avere un ruolo centrale nella città metropolitana, per trasformare Casoria non in un’area cuscinetto tra Napoli e la provincia, ma in un’area che sia una cerniera di collegamento tra Napoli e la Città Metropolitana.

Non serve speculazione, ma una nuova visione della città, che metti al centro il verde e la vivibilità, lo sviluppo ed il lavoro.